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Cosa fare in caso di terremoto Cosa è un TERREMOTO Il Terremoto è uno dei fenomeni naturali che, più di ogni altro nei secoli, ha avuto il potere di atterrire l'uomo. La terra, ritenuta dall'esperienza comune come un riferimento stabile e sicuro, improvvisamente incomincia a tremare gettando nello sconforto chi assiste impotente al fenomeno. Da dove nascono questi tremori? E' quanto cercheremo di spiegare in questa pagina. La terra su cui posiamo i piedi (detta "crosta"), che a noi appare ferma e stabile, in realtà galleggia, come un iceberg nell'oceano, su mare di roccia fusa (detto mantello) che occupa le parti più profonde del globo. Per effetto di questo "galleggiamento", spinte dalle correnti del "mantello" le grandi masse dei continenti si muovono venendo a contatto le une con le altre. Ovviamente si tratta di movimenti lentissimi rilevabili soltanto attraverso sofisticati strumenti scientifici. Le rocce della "crosta" sono dunque soggette alle fortissime pressioni necessarie a provocarne lo spostamento ed a vincere la resistenza opposta da altre aree della "crosta" che sono sospinte in senso opposto. Quando questa resistenza si fa più ostinata la roccia della porzione di "crosta" in movimento viene fermata ed incomincia a comprimersi accumulando energia: è come se lentamente venisse compressa una molla. Le rocce continueranno ad accumulare energia fin quando, superato il loro limite elastico, raggiungeranno il "punto di rottura": in quell'attimo, venendo a cadere ogni resistenza, tutta l'energia accumulata viene rilasciata in un istante consentendo un brusco movimento delle rocce. E' questo movimento che da origine alle onde sismiche. La stessa cosa avviene quando una zona della "crosta" viene trascinata dalle correnti del "mantello" in una direzione opposta alle altre: in questo caso la roccia tenterà di stirarsi nelle due direzioni opposte (come una corda a cui sia stato legato un peso eccessivo) fin quando non raggiungerà il suo limite elastico rompendosi e dando origine ad un terremoto. Nel caso in cui una porzione di crosta terrestre venga sottoposta a forze contrastanti, in un primo momento le due forze riescono a mantenersi in equilibrio comprimendo le rocce ed accumulando energia elastica. Improvvisamente, raggiunto il limite, le rocce si spaccano e la porzione di crosta si divide in due sezioni che procedono in senso opposto. In questo caso è nata una FAGLIA, ovvero una frattura nella crosta. La situazione rimarrà in questo stato di equilibrio fin quando le due forze opposte non avranno accumulato sufficiente energia elastica per ripetere il fenomeno. La nascita improvvisa di una faglia, od il suo improvviso movimento sono dunque una delle cause di terremoto. Queste fratture (faglie) solo raramente interessano la superficie terrestre: quasi sempre si manifestano a diversi chilometri di profondità. Il punto d'origine del terremoto, posto in profondità, viene detto ipocentro mentre epicentro è il punto (solitamente posizionato sulla sua verticale) ad esso corrispondente sulla superficie terrestre. Si è visto che le rocce, nonostante la loro apparenza, godono di proprietà elastiche ed è proprio per queste proprietà elastiche che vengono trasmesse le onde sismiche. Ogni terremoto da origine a tre tipi di onde sismiche. Un tipo, detto "onde Longitudinali od onde P" è costituito da onde di compressione del tutto simili a quelle acustiche. Le rocce vengono compresse (colore scuro) e poi dilatate (colore chiaro) nella stessa direzione del loro movimento. Tutto questo si traduce, sulla superficie terrestre, nel rapido innalzamento ed abbassamento del suolo che vibra con un movimento che viene definito "sussultorio". Qualunque tipo di terreno è in grado di trasmettere "Onde P". Un secondo tipo è quello detto delle "onde Trasversali o di scuotimento od onde S". Questo tipo di onde si comporta come una corda di violino quando viene pizzicata. Le vibrazioni originate in un punto della corda si trasmettono al suo capo opposto attraverso oscillazioni perpendicolari al senso del moto. In modo analogo le onde S progrediscono nel terreno, comprimendo e dilatando le rocce perpendicolarmente alla direzione d'avanzamento, dando vita a vibrazioni della superficie terrestre di tipo "ondulatorio". Le onde S si trasmettono esclusivamente nei corpi solidi. E' per questo motivo che, non trasmettendosi le onde S attraverso il centro della Terra, il nucleo del globo viene ritenuto allo stato liquido. Infine vi è un tipo di onde, detto di Superficie od onde L, che si manifesta sulla superficie della crosta in modo analogo a quello delle onde dei corpi liquidi. Queste onde sono l'effetto in superficie del transito delle onde P e delle onde S. Le cosiddette onde L sono il tipo più comune di onde di superficie. Altri tre tipi di onde di superficie rappresentano combinazioni dei tipi di onde esaminati in precedenza. Dato uno sguardo ad alcune delle cause di origine dei terremoti ed al modo con cui si sviluppano le onde sismiche proviamo a individuare i loro effetti in superficie. Le vibrazioni del suolo, al passaggio di un'onda sismica, si trasmettono a tutto quanto vi è ancorato. La vibrazione è un rapido spostamento di un corpo in una direzione ed il suo successivo spostamento nella direzione opposta. Immaginiamo che un grattacielo venga colpito da un'onda di compressione che procede verso sinistra. Il grattacielo, trascinato dal terreno, avanzerà verso sinistra ma dovrà vincere la resistenza dell'aria contro la parete sinistra mentre la parete opposta subirà una depressione dovuta alla sua rarefazione. Non appena passata la compressione il terreno tenderà a ritornare nella posizione originaria (fase di espansione) trascinando con se il grattacielo verso destra: sarà allora la parete di destra a dover vincere la resistenza dell'aria mentre quella di sinistra dovrà resistere alla decompressione. In modo analogo un innalzamento del suolo farà gravare sulla struttura del grattacielo un peso maggiore della norma (in qualche caso si supera lo 0,5 G e cioè il grattacielo peserà una volta e mezzo rispetto al normale) mentre nella fase di abbassamento la sua struttura sarà più leggera. Questo tipo di movimenti (vibrazioni verso l'alto ed in senso laterale) si ripetono in modo velocissimo al passaggio dell'onda sismica provocando uno stress nei materiali degli edifici che ne può determinare il crollo. Normalmente i fabbricati sono in grado di sopportare pesi maggiori rispetto al normale, mentre sono in grado di resistere soltanto alla pressione laterale esercitata dai venti (che è molto inferiore a quella esercitata dal terremoto). Ne consegue che, di norma, i fabbricati sono in grado di resistere agli effetti sussultori provocati dalle "Onde P", ma non a quelli ondulatori prodotti dalle "Onde S": saranno queste ultime, dunque, a provocarne l'eventuale crollo. Tuttavia le "Onde P" (sussultorie) si muovono più velocemente delle "Onde S"(ondulatorie) e raggiungono i fabbricati prima di queste ultime (maggiormente distruttive) "avvertendo" del loro arrivo: dunque esiste sempre un po' di tempo per prepararsi ed approntare le difese. Sulla base delle osservazioni degli effetti dei terremoti sui manufatti umani, Mercalli elaborò una scala per misurarne l'intensità che venne poi migliorata da studi successivi (Scala MCS): I GRADO MCS - paragonabile ad accelerazioni <0,25 cm/sec² - Viene percepito solo dagli strumenti. II GRADO MCS - paragonabile ad accelerazioni <0.50 cm/sec². - Le vibrazioni vengono percepite soltanto da soggetti estremamente sensibili e nervosi ai piani alti dei fabbricati. III GRADO MCS - paragonabile ad accelerazioni <1 cm/sec². - Le vibrazioni vengono avvertite da un numero maggiore di persone che si trovano all'interno di fabbricati, ma sono spesso confuse con quelle provocate dal passaggio di un'auto a velocità elevata. Viene identificato come terremoto soltanto dopo averci riflettuto. IV GRADO MCS - paragonabile ad accelerazioni <2,5 cm/sec². - solo poche persone che si trovano all'aperto percepiscono le vibrazioni, mentre è maggiormente avvertito da chi si trova in locali chiusi. Le vibrazioni sono simili a quelle prodotte dal passaggio di un pesante autocarro che transiti a breve distanza su un terreno sconnesso. V GRADO MCS - paragonabile ad accelerazioni <5 cm/sec². - Viene facilmente percepito da tutti. Piante e rami deboli dei cespugli vengono mossi come soggetti ad un vento moderato. Gli arredi appesi, leggeri, oscillano mentre i mobili vibrano visibilmente. VI GRADO MCS - paragonabile ad accelerazioni <10 cm/sec². - Viene avvertito da tutti con paura. Isolati pezzi di arredo vengono spostati, se non rovesciati. Libri e soprammobili cadono. Le case isolate ben costruite subiscono danni leggeri: spaccature nell'intonaco, caduta del rinzaffo di soffitti e pareti. Gli edifici mal costruiti subiscono danni maggiori, ma non ancora pericolosi. Cade qualche tegola o qualche comignolo. Le campane più piccole di cappelle e chiese rintoccano. VII GRADO MCS - paragonabile ad accelerazioni <25 cm/sec². - I mobili subiscono danni notevoli. Le campane più grosse rintoccano. Danni moderati sono causati ad edifici di forte struttura con piccole spaccature nei muri, caduta di toppe d'intonaco e di stucchi. E' possibile il crollo di case mal costruite. VIII GRADO MCS - paragonabile ad accelerazioni <50 cm/sec².- Anche i mobili più pesanti vengono spostati lontano dalla loro sede. Lastre e pietre miliari ruotano sul loro asse o sono abbattute. Un quarto della casa è danneggiato, alcune case crollano, altre sono inagibili. IX GRADO MCS- paragonabile ad accelerazioni <100 cm/sec². - Le case in pietra hanno il 50% di probabilità di crollare. X GRADO MCS - paragonabile ad accelerazioni <250 cm/sec². - Circa il 75% degli edifici viene distrutto. Ponti e dighe vengono danneggiati. I binari vengono piegati e le superfici asfaltate possono piegarsi ed ondularsi. Le tubature e le condotte sono piegate, schiacciate o rese inservibili. XI GRADO MCS- paragonabile ad accelerazioni <500 cm/sec² - Tutte le costruzioni umane sono distrutte. Le modificazioni superficiali del terreno sono notevoli ed evidenti. XII GRADO MCS - paragonabile ad accelerazione>500 cm/sec².- Non resiste alcuna opera dell'uomo. Il paesaggio viene modificato con la scomparsa improvvisa di laghi o lo comparsa di nuove cascate. Le animazioni a lato mettono a confronto le vibrazioni subite da un edificio sottoposto ad una scossa, generata da un onda longitudinale (onda P), rispettivamente del VI GRADO e del IX GRADO MCS. Un altro modo di classificare i terremoti si basa sulla energia liberata (magnitudo) e venne messo a punto da Richter. La Scala Richter fornisce utilissime indicazioni agli studiosi, ma è meno significativa ai fini della semplice autoprotezione. Con queste notizie salienti sulla natura dei terremoti è ora possibile capire come difendersi.. Cosa fare prima che si verifichi un TERREMOTOInformarsi del rischio sismico esistente nell’area di residenza - L'essere consapevoli di abitare o di frequentare una area esposta al rischio sismico è spesso una condizione sufficiente per limitare i danni o fronteggiare gli effetti al manifestarsi del fenomeno. Tuttavia anche all'interno di una stessa zona (un Comune, una vallata, ecc.) gli effetti del terremoto possono manifestarsi in modo anche molto diverso da luogo a luogo. Ciò dipende dalla distanza e dalla profondità della sua origine, dalla struttura geologica del territorio, ma anche e soprattutto dal tipo e dalla qualità dei manufatti umani. Accertarsi su i criteri di costruzione degli immobili e delle infrastrutture - Per questo motivo è opportuno assumere precise informazioni circa la rispondenza alla normativa antisismica degli immobili e delle infrastrutture che utilizziamo. Se tali opere sono di recente costruzione, con tutta probabilità tale controllo è stato esercitato dagli organi pubblici (per primo il Comune) tuttavia non è raro che vengano compiute modifiche od "opere di miglioramento" che, ritenute di scarso rilievo, non vengono adeguatamente denunciate agli organi competenti. Adeguare le costruzioni alle norme antisismiche o almeno rinforzarle - Le costruzioni precedenti l'entrata in vigore della normativa antisismica normalmente non sono sottoposte all'obbligo di adeguarvisi. Tuttavia questo "beneficio" riconosciuto dalla Legge ai proprietari degli immobili non garantisce affatto (ed ovviamente) che questi siano in grado di sopportare gli effetti di un terremoto. E' buona norma, dunque, alla normativa antisismica anche i fabbricati che la Legge ha escluso dal vincolo. Individuare le parti più resistenti dei locali che si frequentano - Indipendentemente dalla sua resistenza complessiva, le parti di cui si compone il fabbricato reagiscono in modo diverso all'energia liberata dall'onda sismica. Pilastri, architravi e muri portanti sono in genere le strutture più resistenti. Individuare le parti più esposte dei locali che si frequentano - La presenza di schianti, distaccamenti o fenditure negli intonaci, nei pavimenti, nei rivestimenti interni, nei camini e nelle canne fumarie non è normalmente sufficiente a pregiudicare la stabilità e la sicurezza del fabbricato, tuttavia evidenzia i luoghi dove potenzialmente la costruzione è più debole. Sotto la sollecitazione del terremoto, una parete interna (non portante) eccessivamente debole può provocare danni anche molto gravi senza che il fabbricato ne risenta nel complesso. Esistono poi parti del fabbricato che, per loro natura, sono oggettivamente più deboli: sono le terrazze, i balconi, le scale, ecc. Verificare il grado di stabilità di lampadari, mobili, quadri ed, in generale, di tutti gli oggetti pesanti - Gli oggetti (mobili, apparecchiature, ecc.) ospitati nei locali rappresentano spesso un pericolo maggiore dello stesso cedimento della struttura del fabbricato. L'energia liberata dal terremoto rende fortemente instabili ("leggeri") anche oggetti ritenuti in condizioni normali pesantissimi. Le vibrazioni e gli scuotimenti del terremoto alterano in modo profondo le normali condizioni fisiche (la forza di gravità, ecc.) che consentono agli oggetti di rimanere saldamente appoggiati al suolo. E' dunque necessario che i mobili o le apparecchiature, anche pesanti, siano adeguatamente ancorate alle pareti così come è opportuno che letti, poltrone e divani siano posti a distanza da mensole o mobili pensili. Gli oggetti sospesi (lampadari, ecc.) rappresentano in ogni caso un pericolo così come tutti gli oggetti, anche di peso limitato, che siano posti in alto. Volendo esagerare (ma non troppo!) si potrebbe dire che tutti gli oggetti liberi, durante un terremoto, rappresentano un potenziale pericolo. Distanziare dalle fonti di calore il materiale infiammabile (vernice, alcool) ed esplosivo (bombole a gas, ecc.) - Al passaggio dell'onda sismica la normale stabilità degli oggetti viene compromessa: incominciano a vibrare e gli oggetti liberi possono spostarsi all'interno del locale. Lo spostamento casuale degli oggetti potrebbe esporre a condizioni critiche materiali infiammabili od esplosivi aggravando gli effetti del terremoto. In effetti uno dei maggiori rischi connessi al terremoto è proprio quello di incendi ed esplosioni. E' necessario, dunque, che tutto il materiale infiammabile o potenzialmente esplosivo sia ricoverato all'interno di mobili chiusi o che, comunque, sia fissato stabilmente in modo da evitarne ogni spostamento casuale. Accertarsi che gli impianti a gas siano conformi alle norme di sicurezza ed installati in luoghi sicuri - Particolari attenzioni devono essere riservate agli impianti del gas che devono essere mantenuti efficienti almeno nei limiti imposti dalla Legge. Riflettere sui provvedimenti ed il comportamento che si dovrebbe adottare in caso di sisma - quanto sopra è certamente indispensabile per prevenire una quantità notevole di danni causati dal terremoto. Tuttavia tutte queste (ed altre) precauzioni rischiano di diventare inutili se non si ha ben chiaro come comportarsi nella eventualità di un terremoto. Non si tratta soltanto di memorizzare alcune utili norme di comportamento (si vedano le altre schede nella sezione) quanto, piuttosto, di "osservare l'ambiente in cui ci muoviamo riflettendo sul corretto comportamento da adottarsi nella eventualità di un terremoto". Questo atteggiamento, che potrebbe sembrare eccessivo, in realtà produce due effetti estremamente positivi (ed utili in generale): innanzi tutto abitua a "convivere" con l'idea del terremoto la qual cosa contribuisce in maniera determinante ad ostacolare l'insorgenza delle forme di panico che spesso seguono l'evento; inoltre è propedeutico affinché sia possibile reagire in modo automatico e corretto al manifestarsi dell'evento. Per quanto possa sembrare strano questo atteggiamento, una volta interiorizzato, si produce in modo spontaneo in una quantità di situazioni di potenziale pericolo risultando, in definitiva, l'"arma totale" per garantirsi l'autoprotezione. Cosa fare durante un TERREMOTOSe il Terremoto ci sorprende in casa. Prima di tutto non bisogna perdere la calma: restare calmi ci è necessario per cercare di controllare ciò che sta accadendo attorno a noi sfruttando contemporaneamente i cinque sensi di cui siamo dotati. In particolari condizioni (per esempio di notte) dovremo sfruttarne qualcuno più degli altri (ad esempio l'udito) e questo richiede concentrazione: se abbiamo adottato da tempo "l'atteggiamento difensivo" ( si veda la scheda dedicata alla prevenzione) ne saremo fortemente facilitati. Bisogna essere consapevoli che dal nostro atteggiamento non dipende soltanto la nostra incolumità, ma anche quella altrui ( dei nostri cari, amici, ecc.): un comportamento calmo e consapevole indurrà anche chi ci circonda a reagire con maggiore razionalità. Al manifestarsi della scossa raggiungere con calma i luoghi del locale precedentemente individuati come più resistenti e sicuri (muri portanti, sotto le architravi, ecc.) cercando di addossarsi alle pareti, piuttosto che verso il centro della stanza, mantenendosi a distanza da mensole, lampadari, quadri, specchi, finestre od oggetti che potrebbero caderci addosso. Avendone la possibilità accovacciarsi sotto un tavolo robusto od un letto per ripararsi da eventuali oggetti in caduta: lo scopo è quello di realizzare una "cellula di sopravvivenza" che ci protegga in attesa degli eventuali soccorsi. Ripararsi la testa con cuscini, indumenti od altro. In mancanza ci si può riparare la testa con le braccia, mantenendosi in posizione eretta (per evitare che la schiena divenga bersagli di oggetti in caduta) mettendo le mani sulla nuca ( la punta delle dita deve essere rivolta verso il basso), tenendo gli avambracci sulla testa e tentando di unire i gomiti davanti alla fronte. Durante la scossa non ci si deve spostare dal locale che ci ospita che, comunque sia, è il luogo più sicuro al momento disponibile.
Durante la scossa non si deve tentare di abbandonare la casa perché
correremmo il rischio di essere travolti dagli elementi architettonici del
fabbricato che per loro natura sono più deboli (cornicioni, balconi,
comignoli, coperture dei tetti, ecc.) Se il terremoto ci ha sorpreso di notte, oppure se il locale è buio,evitare di accendere fiammiferi od accendini procedendo lentamente strisciando i piedi e proteggendo il corpo da eventuali oggetti (lo si fa portando braccia davanti al corpo piegandole una in senso verticale, e l'altra in senso orizzontale). Prima di abbandonare i locali, se esistono sufficienti margini di sicurezza, spegnere gli interruttori elettrici generali e i rubinetti di acqua e gas. La porte durante la scossa potrebbero essere uscite dai gangheri oppure l'architrave potrebbe aver ceduto rendendone difficoltosa l'apertura: non cercate di strattonare la porta prima di esservi assicurati della tenuta della muratura soprastante. Per scendere dai piani superiori non utilizzare gli ascensori, ma le scale che devono essere percorse con cautela cercando di scaricare il peso del corpo sul lato della parete d'appoggio. Non appena all'esterno del fabbricato allontanatevi almeno ad una distanza pari alla sua altezza, riunendo con voi gli scampati e stilandone un primo censimento. Raccogliete ed annotate immediatamente le notizie riguardo alle persone che si sospetta essere intrappolate ed al luogo o parte di edificio che le ospitava prima della scossa: sono notizie importanti che frequentemente vengono "dimenticate" in modo spontaneo a causa dei meccanismi di difesa della psiche. Se siamo all'aperto in un centro abitato. Se si è all’aperto, restarci. Allontanarsi dalle costruzioni ricordando che è necessario procedere ad una distanza di sicurezza minima pari all'altezza degli edifici. Evitare gli oggetti che possono cadere addosso (insegne, intonaci, vetri, cornicioni, muri pericolanti, alberi, cavi elettrici). Prestare attenzione agli oggetti pericolosi che possono trovarsi per terra (fili della corrente elettrica, assi rotte, vetri, ecc.).
Dirigersi verso uno spazio aperto (piazze, giardini pubblici, ampi cortili,
campo sportivo).
Anche le strade che risultano ingombre da materiali o assembramenti di
persone devono essere evitate in quanto di ostacolo alla fuga.
Nell'impossibilità di raggiungere in breve tempo uno spazio aperto,
ripararsi strisciando sotto automezzi parcheggiati (meglio se autobus,
autocarri, ecc.). La campagna è il luogo più sicuro. E' però necessario prestare attenzione alle seguenti indicazioni: Non percorrere sentieri ripidi. Allontanarsi da argini, dighe, ponti, spiagge.
Evitare frane (anche "storiche") e pareti rocciose che potrebbero crollare. Non avvicinarsi ad animali visibilmente spaventati. Se siamo in auto Bisogna arrestare il veicolo il più presto possibile e parcheggiare in uno spazio aperto. Durante le scosse l'automezzo sobbalzerà violentemente sulle ruote: nessun timore, l'abitacolo della vettura costituisce un riparo sicuro. Restare in auto fino a quando le scosse non si esauriscono. Se siamo a scuola La scuola dovrebbe essere dotata di un Piano di Evacuazione che stabilisca le norme di comportamento e guidi periodiche esercitazioni. In ogni caso non si deve gridare né si deve piangere. Bisogna invece rifugiarsi subito sotto il banco e proteggersi la testa con la cartella o lo zaino. Finestre e vetrate se durante le lezioni "danno aria" e facilitano lo studio, durante il terremoto si trasformano in pericolosissime" taglierine": bisogna allontanarsene in fretta. Non appena terminata la scossa gli insegnanti devono guidare ordinatamente gli alunni all'esterno dell'edificio in zona sicura secondo la pianificazione predisposta in proposito: sembra incredibile ma se si agisce in modo ordinato una scuola può essere evacuata in soli due minuti! Gli insegnati prima di abbandonare l'aula raccolgono il registro di classe (serve per il censimento) e si accertano che tutti gli alunni siano usciti. Se siamo al posto di lavoro (cantieri, officine, ecc.). Arrestare i sistemi automatizzati e gli utilizzatori interrompendo i flussi d'energia elettrica, gas e liquidi combustibili, gas compressi. Negli impianti produttivi arrestare l'immissione di reagenti nei reattori e chiudere i serbatoi di sostanze infiammabili e prepararsi alla lotta antincendio qualora il sisma fosse in grado di alterare i mezzi di contenimento. Se siamo in luoghi di pubblico accesso (uffici, cinematografi, teatri, discoteche, ecc.). In tali ambienti si registra la presenza per lo più occasionale di un numero spesso elevato di persone e l'affollamento aggrava le conseguenze dell'evento sismico: infatti ai danni derivanti dal crollo delle strutture si assommano la scarsa conoscenza dei luoghi da parte del pubblico ed il panico, cioè una reazione collettiva su base isterica.
Per allontanarsi non bisogna usare ascensori, non spingere gli altri verso
l'uscita né non precipitarsi per le scale. Cosa fare dopo un TERREMOTODopo la scossa. Al
termine di una violenta scossa non prendere decisioni affrettate perché un
movimento inconsulto potrebbe far crollare le strutture e materiali rimasti
in un equilibrio assai precario. Controllate se vi sono danni alle linee di gas, acqua, elettricità o se se vi sono incendi, ma non accendete gli interruttori elettrici perché eventuali scintille potrebbero provocare ulteriori danni. In ogni caso chiudete il rubinetto d'erogazione principale del gas e togliere la corrente elettrica.
Indossate le scarpe od, in mancanza, proteggetevi i piedi con stacci
ricavati da indumenti.
Non mangiate né bevete nulla se preso da contenitori aperti poiché ci
potrebbero essere delle schegge ed il contenuto potrebbe essere inquinato. Controllare armadi a muro e ripostigli. Aprire armadi e credenze con attenzione per l'eventuale caduta di oggetti.
Controllate la vostra abitazione. In caso vi siano danni e se opportuno
lasciate l'abitazione con la famiglia finché l'autorità competente abbia
valutato la sua sicurezza. Restate all'esterno di edifici seriamente
danneggiati: scosse di assestamento potrebbero farli cadere. Guidate lentamente e fate attenzione a macerie, cavi elettrici scoperti, binari distrutti, fenditure nel terreno e dislivelli nel manto stradale provocati dal sisma. Evitate ponti, gallerie, viadotti, dighe, argini, coste. Non accostatevi ad edifici pericolanti od a versanti con profili instabili. Non abbandonate il veicolo in una posizione che renda difficile l' arrivo dei mezzi di soccorso.
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